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Latina Capitale della Cultura 2026: troppe spese per la candidatura, ora si punta a investire sul patrimonio culturale

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LATINA (venerdì 29 marzo 2024) – Continua a far discutere la candidatura di Latina a Capitale della Cultura 2026: il capoluogo pontino, arrivato tra le dieci finaliste ma uscito sconfitto, avrebbe investito ben 63.400 euro per presentarsi “in gara” con gli altri Comuni. Ed è proprio l’investimento a far parlare di sé, dopo che la commissione Trasparenza ha fatto il punto oggi sulle spese amministrative.

di Anita Testa

LA DISCUSSIONE – A sollevare la questione è stata la presidente della commissione Trasparenza Floriana Coletta, su richiesta della consigliera del Pd Daniela Fiore: l’investimento per Latina come candidata Capitale della Cultura sarebbe stato “eccessivo” o comunque non del tutto necessario. Inoltre, parte della documentazione richiesta (fornita in riunione oggi) ha portato alla luce un ulteriore problema legato alla strategia di comunicazione – strategia che è costata al Comune ulteriori 24.400 euro.

LE SPESE SOSTENUTE – Troppe spese, insomma, per affrontare la fase delle audizioni – spese che hanno compreso (tra le altre cose) incontri con istituti culturali e partner, organizzazioni di eventi nazionali a Latina e la realizzazione di supporti per la redazione di contenuti per il discorso della sindaca Matilde Celentano e della coordinatrice del progetto, l’architetto Daniela Cavallo. Anche la scelta del gemellaggio con Verona è stata messa in discussione, ma la faccenda si è chiarita per via della comunanza tra gli Ordini degli architetti dei rispettivi centri. Si attende invece un’ulteriore seduta per discutere le spese sulle pubblicità video e cartellonistica.

INVESTIRE IN CULTURA – “Ci aspettavamo oggi di avere tutti i documenti necessari”, spiega Floriana Coletta, “perché ritengo sia importante. L’assenza di un assessore alla Cultura di riferimento ha reso più complesso un necessario lavoro di raccordo delle risorse impegnate e sarà mia cura come presidente convocare un’altra commissione sullo stesso tema”. Mancano dunque le strategie volte a promuovere la cultura a Latina, e questo (a detta di Coletta) sembra aver costituito uno dei principali punti a sfavore per la vittoria del capoluogo pontino: la promessa è di lavorare di più su questo specifico ambito in futuro.


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