LATINA (giovedì 16 maggio 2024) – Aveva emesso false fatture per centinaia di migliaia di euro tramite società intestate a prestanome, nonostante gli arresti domiciliari a cui era sottoposto: scatta ora la condanna definitiva a sei anni per il 48enne con le accuse di truffa aggravata e trasferimento fraudolento. Indagate anche tre donne legate alle società.
di Anita Testa
LE FATTURE FASULLE – Proseguono le indagini delle Fiamme Gialle, che hanno rilevato false fatture emesse dal 48enne tra il 2019 e il 2023: l’uomo era già stato coinvolto nell’operazione “home banking”, per la quale era stato condannato ai domiciliari. Così, la scoperta delle truffe nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: tra il 2019 e il 2020 sono state fatturate operazioni per oltre 675mila euro, alle quali si sono aggiunti 320mila euro nei tre anni successivi. L’imputato avrebbe utilizzato società a prestanome ricevendo anche 40mila euro di contributi durante il periodo Covid, gestendo il tutto tramite telefono cellulare.
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Tag: arresti domiciliari, condanna definitiva, contributi, Covid, Cronaca, false fatture, indagini, Latina, operazione home banking, operazioni, trasferimento fraudolento, truffa aggravata Last modified: Maggio 16, 2024