LATINA (venerdì 12 aprile 2024) – Il caso “Dark Side” volge finalmente al termine: l’indagine iniziata nel 2017 aveva condotto ad alcuni arresti per smaltimento illecito di rifiuti ad Aprilia, e oggi il Tribunale di Latina chiama per la seconda udienza ulteriori sospettati: si tratta dell’imprenditore Antonino Piattella, con la moglie Roberta Lanari, il figlio Riccardo e altri dieci persone – tutti chiamati a rispondere per i reati di traffico illecito di rifiuti, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio.
di Anita Testa
LE ORIGINI DEL “DARK SIDE” – Il trasporto illegale di rifiuti tossici che aveva interessato la località Tufetto ad Aprilia aveva dato adito alle indagini di sette anni fa: secondo gli investigatori, lo smaltimento avveniva in orario notturno per nasconderne le tracce, e i materiali venivano interrati nell’area di via Corta attraverso pale meccaniche. A confermare il tutto, una serie di rilievi fotografici e immagini satellitari che hanno catturato fotografie di buche ricolme di rifiuti solidi urbani pericolosi.
IL BUSINESS SEGRETO – A capo della discarica abusiva era proprio Antonino Piattella, al quale erano già stati sequestrati beni e aziende ma che ha continuato (secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine) a gestire il business criminale aggirando i canali ufficiali e conferendo notevoli guadagni ai gestori del sito non autorizzato. E mentre questi si sottraevano al fisco, le aziende di smaltimento risparmiavano le spese sui costi per lo scarico. Tutto ciò ha portato, nel corso degli anni, ad una chiamata in Tribunale per Piattella e figlio, principali gestori del traffico.
LE NOVITÀ DI OGGI – Nell’udienza di oggi si fa il punto della situazione: uno degli investigatori della squadra mobile è stato ascoltato e interrogato dal pubblico ministero Luigia Spinelli, ricostruendo l’iter di indagini condotte in merito alla discarica abusiva e al caso “Dark Side”. Ora si attende il 10 ottobre per ascoltare gli altri testi dell’accusa.
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