LATINA (giovedì 11 luglio 2024) – Ancora ingiustizie verso i braccianti agricoli del pontino: dati alla mano, moltissimi dichiarano di essere stati “licenziati” in tronco, pur non avendo mai avuto un contratto regolare. Complice il caso Satnam Singh, l’attenzione sul lavoro agricolo in provincia è cresciuta notevolmente, tanto da spingere le autorità competenti ad indagare tramite controlli mirati.
di Anita Testa
SITUAZIONE CRITICA – Numerosi braccianti lo avevano già dichiarato in sede di manifestazione: dopo la morte di Satnam, i loro datori di lavoro non se la sentivano di farli lavorare in nero e senza garanzie, e per evitare sanzioni derivate dai crescenti controlli hanno preferito licenziare i propri dipendenti in tronco. Così, si perpetuano gli abusi nei confronti dei lavoratori nelle campagne pontine, laddove in molti senza più un impiego non possono permettersi un affitto e finiscono per dormire sulle panchine di Latina. La situazione è critica, ci dicono i dati, e i braccianti agricoli sembrano aver raggiunto il limite di sopportazione.
ARTICOLI CORRELATI:
– Scoperta una baracca dormitorio per dieci braccianti agricoli
– Satnam Singh: i sindacati chiedono il permesso di soggiorno speciale per i familiari
Tag: Abusi, Attualità, braccianti agricoli, campagne pontine, caporalato, contratti, controlli, datori di lavoro, Latina, lavoro agricolo, lavoro in nero, lavoro irregolare, licenziamento, Satnam Singh, sfruttamento Last modified: Luglio 11, 2024