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Alla scoperta di Yana Rikusha, pittrice di origini russe con la passione per l’arte fiamminga

Alla scoperta di Yana Rikusha, pittrice di origini russe con la passione per l'arte fiamminga

Il 7 giugno, è stata inaugurata a Roma la mostra d’arte intitolata “Natura Morta. Tra passato e presente” dell’artista russa Yana Rikusha. Sarà possibile ammirare questa esposizione artistica fino al 13 giugno, in uno spazio espositivo di Medina art Gallery, situato in via Angelo Poliziano 32-34.

di Gabriele Caruso

Come dimostrano le varie attività riportate all’interno del programma, quella di Yana Rikusha non è una semplice esposizione artistica, ma al contrario vuole coinvolgere il più possibile i visitatori. Dopo essersi, infatti, aperta con l’inaugurazione avvenuta alle ore 18.00, la mostra andrà avanti con altre attività che prevedranno la partecipazione di coloro che andranno a visitare l’esposizione nei giorni successivi.

La mostra è stata inaugurata con le parole di Palma Costabile (architetto, Medina Roma Executive) e Carmelita Brunetti (critico d’arte, editore e direttore responsabile di Artonworld magazine). A seguire, c’è stato poi un brindisi con assaggio dei piatti tipici russi, accompagnato dalla musica dell’arpa ad opera di Domitilla Manzoni.

Il giorno 8 giugno, invece, alle ore 16.00, c’è stata una recitazione teatrale di Natalia Simonova (attrice, autrice e registra teatrale) e la presentazione di Mario Salvo (critico d’arte), che si è chiusa con un ulteriore brindisi con buffet.

Il 9 giugno, sempre alle ore 16.00, è stato organizzato un Workshop con videoproiezione dal titolo “Composizione nella pittura. Natura morta”, durante il quale avverrà la spiegazione delle basi della composizione, delle luci, forme, materiali, dei concetti principali della pittura a olio e a pastello secco.

Il giorno 11 giugno, alle ore 16.00, ci sarà poi un Workshop pratico insieme all’artista Yana Rikusha. La pittrice incoraggerà, infatti, gli ospiti a cimentarsi in una prova di composizione della natura morta direttamente con oggetti /frutta. Dopodiché, essi faranno una prova di disegno su foglio di carta/carboncino.

Infine, il 13 giugno, alle ore 11.00, ci sarà un altro Workshop con videoproiezione, questa volta, però, rispetto all’ “Introduzione della tecnica fiamminga”, finalizzato a spiegare le basi e le tappe principali, ossia i momenti storici ed il simbolismo nella pittura fiamminga.

Ispirata dal periodo del Rinascimento italiano e europeo, la pittrice Yana Rikusha, ha iniziato la sua carriera artistica dipingendo quadri di fantasia dai risvolti surrealistici. Con il tempo, però, Rikusha ha sentito la necessità di dipingere dal vivo, appassionandosi così alle nature morte.

Da qui, è iniziato un approfondito studio delle regole artistiche di questo stile, a cominciare dall’apprendere come si posizionassero correttamente gli oggetti per creare una natura morta. Un continuo allenamento nel cogliere le luci e le ombre giuste da trasferire al dipinto. Nel trasmettere agli oggetti presenti all’interno della tela, quell’armonia che è possibile percepire dalla composizione che si osserva dal vivo.

Motivo per cui, la pittrice russa ha incominciato ad interessarsi della pittura fiamminga, una scuola che si caratterizza per l’utilizzo di una tecnica che realizza strati di colori molto sottili, dipinti uno sull’altro per dare profondità al dipinto e conferire agli oggetti una luce soffusa, molto diversa rispetto ad altri stili. Metodo che quindi permette di mettere in risalto, attraverso i colori, le dimensioni degli oggetti, come mostra per l’appunto il quadro “Armonia del gusto”.

Peculiarità che consente di dare la giusta precisione al dipinto, da permettere così all’osservatore di poter immaginare d’avanti a sé la composizione reale. Un effetto che viene trasmesso da ogni sua opera raffigurante una composizione di natura morta. Dalla differente lucentezza che emana l’olio nel dipinto “Il canto della vita”, fino all’accuratezza con cui riproduce la variegata pigmentazione verde di una piccola zucca in “Forme giocose”, passando per mostrare gli effetti atmosferici su una fetta di mela in “Apple mood”.

Una tecnica che dà a chi osserva l’idea che il tempo si fermi. Proprio come dimostra il tavolino con sopra degli oggetti allestito appositamente all’interno dello spazio espositivo, con il fine di permettere al visitatore di osservare quanto la composizione reale sia simile a quella raffigurata nel dipinto “Trasparenza dell’animo”.

In ogni caso, la singolarità dei quadri di Yana Rikusha non si ferma qua, dato che molti suoi dipinti sono caratterizzati dal difficile avvistamento, in prima battuta, della sua firma e dell’anno in cui è stata realizzata l’opera. Un gioco volutamente pensato dall’artista russa per stimolare la ricerca di questi elementi, in modo da portare l’osservatore ad immergersi all’interno del dipinto.

Ne è la prova il quadro “Nostalgia”, in cui ritroviamo la firma dell’artista sulla parte interna del cappello di colore nero indossato da una persona, mentre l’anno di realizzazione, addirittura, mimetizzato all’interno del merletto bianco del colletto dello stesso, costringendo così l’osservatore ad impegnarsi a scovarlo.

Eppure Yana Rikusha non ha mai abbandonato completamente il simbolismo dei vecchi quadri di fantasia. Di fatto, in molti suoi dipinti troviamo degli animali fantastici, come l’usignolo, la lumaca, il furetto, che rimandano, forse inconsciamente, ai suoi primi dipinti, nei quali riempiva la tela di creature oniriche come lumache giganti o leoni.

Elementi che dimostrano come Yana Rikusha non abbia mai troncato, del tutto, con il suo passato da pittrice. Al contrario, con l’inserimento di animali fantastici, la pittrice russa ha creato una continuità con i suoi primi dipinti. Del resto, come la stessa Rikusha ha ammesso, l’intento è quello di ritornare, prima o poi, ai dipinti di fantasia, adottando però una tecnica decisamente migliore rispetto a quella mostrata circa dieci anni addietro, agli albori della sua carriera da pittrice.

Pertanto, questa mostra rappresenta per Yana Rikusha la conclusione di una tappa del suo percorso professionale, in modo tale da passare, poi, a studiare e padroneggiare nuovi stili. Un vero e proprio passo nel futuro, che ha voluto decretare la fine del percorso delle raffigurazioni pittoriche di oggetti inanimati.

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Last modified: Giugno 11, 2024
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