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“A Gonfie Vele” salpa dall’ex Icos: al via il progetto di riqualificazione urbana a Latina, i lavori termineranno a marzo 2026

A Gonfie Vele

LATINA (venerdì 15 marzo 2024) – Il progetto “A Gonfie Vele”, finalizzato alla rigenerazione urbana del quartiere Q4 e dell’ex Icos, è finalmente operativo: firmato ieri mattina il contratto per affidare i lavori al Consorzio Stabile Build, con il compito di sfruttare i 13 milioni ottenuti dal bando “Qualità dell’Abitare” del Ministero dei Trasporti. L’obiettivo è riaprire l’ex Icos ad aprile.

di Anita Testa

COS’È “A GONFIE VELE” – L’immobile dismesso verrà adibito ad alloggi a canone calmierato e all’installazione di un presidio di polizia: ma la riapertura dell’ex Icos è solo il primo dei punti toccati in riunione dall’Ater assieme alla sindaca Matilde Celentano: il progetto “A Gonfie Vele”, già parte del paternariato sottoscritto nel 2021 tra il Comune e l’Ater Latina, prevede infatti numerose iniziative volte a riqualificare l’edilizia della città.

NON SOLO L’EX ICOS – “Si tratta di una delle più importanti opere mai realizzate a Latina”, ha sottolineato il presidente dell’Ater Enrico Dellapietà, parlando dell’ex Icos e passando a illustrare il piano operativo sull’immobile: “Sarà demolito e completamente ricostruito per andare ad ospitare al piano terra uffici della Questura e poi 40 alloggi a canone calmierato.” E riguardo al quartiere Q4 si parla già di un ponte ciclopedonale che ricucirà la zona al resto della città: i lavori partiranno tra aprile e maggio, per concludersi a marzo 2026. Annunciato anche l’avvio del progetto per il quartiere Nicolosi, che prevede la ristrutturazione di 70 appartamenti, del mercato rionale e l’installazione di videocamere di sorveglianza.

LA PAROLA ALLA SINDACA – “Dal progetto ci aspettiamo molto”, ribadisce la prima cittadina Celentano, “oltre a riqualificare gli alloggi Ater delle Vele, a creare nuovi servizi a ricucire il territorio tagliato dalla Pontina, attraverso ‘il camminare sostenibile’, quello fisico e reale dalla periferia verso la città e viceversa, quello altrettanto concreto verso una maggiore sostenibilità ambientale dell’insediamento edilizio, ma anche quello metaforico verso un innovativo modello di abitare, fondato sulla condivisione delle azioni di gestione.”


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